La Hornby ci narra una breve storia oltremodo evocativa.
La sorella della scrittrice, Chiara, ci presenta la sua ricetta dell'agnello pasquale favarese.
Due parole vanno dette sulla performance della scrittrice. Si, perché in qualche modo di performance si può parlare. Lei sta in piedi e ci racconta con veemenza e chiare parole la sua visione delle cose. Non lesina consigli e avvertimenti. Di tanto in tanto bacchetta alunni - e ahimè professori - che si distraggono. Si prende una buona dose di applausi e le domande mediamente interessanti dei ragazzi. Sulle domande dei professori non esprimiamo commenti. In tutto questo il fiduciario della Condotta può a mala pena fare un paio di domande centrate (era l'unico che avesse letto il libro) e parlare brevemente di Slow Food Editore.