L'arte e il cibo - serata del 26 febbraio 2009

E' un classico: quando c'è una mostra alle Fabbriche Chiaramontane ci piace organizzare una serata rilassante, invitare gli organizzatori della mostra, gli artisti, chiacchierare un po', guardare le opere esposte, chiedere informazioni e poi, alla fine, assaggiare buoni cibi accompagnati da un calice di vino.
Il luogo è gestito dall'associazione degli "Amici della pittura siciliana dell'800" capitanati dal notaio Pusateri e dal dott. Minacori, gentili ospiti.
Sugli scudi per ora artisti agrigentini, due dei quali ci hanno accompagnato per le sale delle Fabbriche: Giuseppe Agozzino e Piero Zambuto.

La parte mangereccia era dedicata ai panini che da sempre accompagnano la nostra vita. U pani cu pisci all'olgiu l'abbiamo mangiato nella nostra giovinezza, ma per la serata abbiamo utilizzato un fantastico sgombro di Lampedusa, sodo e saporito. Poi c'erano il panino con la mortadella IGP Bologna e quello ca' meuza del Palermitano (si chiama così anche se il nostro amato palermitano - il sig. Pullara - non sappiamo dove sia e se sia ancora tra di noi).
A impreziosire la serata cosacavaddu ragusano semistagionato, fiore sicano, crostini con la cipolla di Giarratana (PRESIDIO SLOW FOOD) e lardo di Colonnata.
E ancora pane con la confettura di pesche tardive di Leonforte (IGP in corso di riconoscimento).
Nei calici Castellucci Miano Brut, Essenza (Nero d'Avola e Frappato) di Cummo e Ambrosìa (zibibbo dell'Azienda Agricola Favuzza di Salemi), medaglia di bronzo all'ultimo Vinitaly.


Ma se l'imago...


schieramenti moderatamente ostili


schieramenti decisamente ostili

opere in fuga veloce

artisti

artista in visita (con first lady)

(non troppo slow) food

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